Carissimi,

potervi raggiungere, attraverso un intervento sui social media, è sempre un’esperienza intensa ed emozionante. Lo è ancor più, da oggi in poi, grazie a questo strumento telematico che sono fiero di inaugurare: una newsletter, che permetterà allo staff ABF ed a me personalmente di farvi visita periodicamente.

Sarà un’opportunità preziosa per sentirci più vicini, una via preferenziale per informarvi dettagliatamente in merito ai progetti che la fondazione sta portando avanti, nella costante volontà di tradurre in fatti concreti (in educazione, salute, cibo, sorrisi, speranza, futuro) la nostra mission.

Sarà un tassello ulteriore per condividere il valore primario ed essenziale della trasparenza, ed un modo per ribadire un concetto a noi particolarmente caro, che connota questa straordinaria realtà solidale: e cioè la peculiarità di ABF di esprimere un laboratorio vivo, in cui ogni apporto è essenziale e non solo riceve le nostre attenzioni, ma anche la più sincera e profonda gratitudine.

Le ricorrenze hanno un senso, a patto che le si colmi di significato: plaudo la scelta di inaugurare tale momento d’incontro nella felice coincidenza con il primo giorno di primavera. Una data a me particolarmente cara, perché la medesima in cui ho celebrato le nozze con Veronica ed in cui è nata la nostra piccola Virginia. Un giorno che dà voce alla forza della vita ed il suo desiderio di fiorire. E nel “dare voce” appunto, in senso metaforico e non, si potrebbe riassumere lo slancio che motiva questa prima newsletter ed il denominatore dei progetti che, con entusiasmo, ABF sta portando avanti, grazie al vostro supporto.

La principale novità che sono lieto di annunciare è la realizzazione del coro “Voices of Haiti”. Si tratta di un progetto ambizioso, cui tengo molto: in piena coerenza con la mission di ABF (che non a caso si riconosce nello slogan “Empowering people and communities”) abbiamo infatti fondato ad Haiti un coro di sessanta elementi, selezionati fra gli oltre dodicimila studenti delle realtà scolastiche attive nell’isola grazie al sistema ABF – Fondazione St. Luc.

La forza positiva di queste giovani vite è potenzialmente deflagrante! Cresciuti in un contesto di forte indigenza, assetati di bellezza, desiderosi di imparare, sono bambini e ragazzi che esprimono nei loro occhi e nelle loro voci, l’intensità, l’allegria, la meraviglia della Vita. Attraverso la pratica del coro, studiando e facendo musica insieme, hanno preso coscienza della disciplina, della passione, dell’amore per quello che fanno, del senso di responsabilità. Ciò che dunque riescono a trasmettere, cantando su di un palcoscenico, è pura gioia.

Nel frattempo procede, apparentemente in sordina ma viceversa generando costanti ed importanti risultati, la collaborazione tra ABF ed il MIT di Boston, attraverso il progetto denominato “Fifth Sense”, inserito nell’ambito del programma “Challenges” e finalizzato alla realizzazione di un sistema di percezione intelligente e indossabile con display tattile ad alta risoluzione, atto ad accrescere l’indipendenza delle persone non vedenti.

L’attività della fondazione prosegue, tra nuovi progetti in cantiere, di cui diremo nei prossimi mesi, e quelli, entusiasmanti, in atto. Grazie a tutti voi, alla vostra vicinanza e generosità, cercheremo – con passione, con amore, come sempre – di eguagliare o meglio ancora accrescere, nel 2016, i risultati consolidati nel 2015: un anno cruciale per ABF, dalla sua presenza al World Economic Forum di Davos all’inaugurazione di tre scuole ad Haiti (che stanno garantendo l’accesso all’educazione ad oltre 1.750 bambini), dal debutto del progetto “3.COM” nell’isola caraibica, con azioni di intervento specifiche sulle comunità di Kenscoff, Croix des Bouquets e Abricot (nell’ambito di accesso all’acqua, luce e sviluppo agri-economico) al memorabile incontro con Papa Francesco a Philadelphia, in occasione della Giornata Mondiale delle Famiglie, fino al workshop organizzato dalla fondazione all’EXPO di Milano.

Non voglio abusare del vostro tempo, ma un’ulteriore felice concomitanza – l’approssimarsi della Santa Pasqua – mi dona il piacere di augurare, a tutti voi, di trascorrere gioiosamente ed in serenità l’imminente festività che per eccellenza dà voce alla rigenerazione dello spirito, e che rappresenta la più importante ricorrenza religiosa della cristianità. Nel salutarvi, desidero condividere con voi le parole di Beato Paolo VI, il quale, quasi quarant’anni fa, così diceva: «Buona Pasqua! Comprendete, Figli e Fratelli, quanto importante sia questo augurio, se esso è riferito alla scala dei valori, che diventa la scala dei doveri, in ordine alla quale noi dobbiamo costruire la nostra esistenza. Sì, questa può essere la trasformazione ottimistica del nostro modo di concepire la vita. Questa metamorfosi pasquale noi presentiamo allora non solo come augurio convenzionale e sentimentale, ma come programma orientatore della vita stessa.

La gioventù di oggi, noi crediamo, è particolarmente predisposta a comprendere e ad accogliere questo augurio, pieno di speranza, pieno di energia, ed alla gioventù con intenzionalità stimolante noi lo rivolgiamo: la vita è bella se è nuova, è nuova se è buona, se è saggia, se è forte, in una parola, se è cristiana».

Andrea Bocelli