Care amiche, cari amici di ABF,
la vita è un dono, è un privilegio da celebrare ad ogni respiro; esistere è uno stupefacente mistero cui affidarsi con piena fiducia. Quando, commosso, congiungo le mani in preghiera, la gratitudine per l’avventura terrena chiede a gran voce sia benedetta anche colei che della vita è la principale complice e amica, quella “sorella morte”, come la chiamava San Francesco, che ci regala il tempo, la crescita, il cambiamento.
Carissimi, la vita è un dono: da ricevere e da donare. Desidero parlarvi di una scelta che v’invito a considerare: un gesto più lungo di tutta la vita, un lascito testamentario in favore dei progetti della Andrea Bocelli Foundation.
Ogni esistenza è unica e memorabile, ed è tassello di un ben più alto progetto, che non termina né soggiace ai nostri criteri, in cui l’amore è materia costituente, è lingua e moneta. È guardando a quello, al divino disegno che tutti ci accoglie (e che possiamo giusto intuire nella sua immensa bellezza), che vi chiedo di riflettere sulla ipotesi di un simile grande gesto d’amore: protagonisti di un regalo, ancor più straordinario in quanto non pretende contropartita.
Donare significa far della propria vita un’opera d’arte. Insieme, potremo celebrare la vita oltre la nostra, nei sorrisi dei tanti bambini che, grazie ai progetti ABF, ritroveranno la possibilità di un futuro. In quei sorrisi, cari amici, potrete specchiarvi. Perché, parafrasando Pasternak, “negli altri siete vissuti, negli altri resterete. Che differenza fa per voi se poi ciò si chiamerà memoria? Sarete ancora voi, entrati a far parte del futuro”.
Andrea Bocelli