1. Buongiorno direttore,allora è stato dimostrato che “il sisma non ferma la musica”.

Si, proprio così. Nonostante il terremoto avesse distrutto la nostra sede causandoci una grande ferita , facendo svanire un sogno rincorso da anni  la musica  comunque, ha continuato a esserci in ogni luogo portando emozioni, vibrando, incoraggiandoci ad andare avanti perchè il mondo magico dei suoni non può fermarsi, fa parte di noi.

 

  1. Quale sensazione ha provato durante l’inaugurazione del nuovo plesso  costruito a Muccia?

Indescrivibile. Una struttura stupenda sotto ogni aspetto che sono certo favorirà positivamente anche la didattica. Un luogo dove sono sicuro anche noi potremo dare un importante contributo sia con i nostri docenti che con i nostri allievi.  Aver dato l’opportunità  alla nostra orchestra di fiati, formata da i nostri allievi e docenti  di essere presenti alla cerimonia di inaugurazione del plesso di Muccia, accompagnare il M° Bocelli nell’esecuzione dell’Inno Nazionale e aver seguito alcuni brani brani è stato un grande “regalo” e sopratutto un momento formativo di crescita. Non nascondo di essermi emozionato fortementente tanto da far scendere  anche delle lacrime.

 

  1. In quale modo pensa di riorganizzare le lezioni all’interno della nuova struttura?

Come dicevo poc’anzi non ci siamo mai fermati. Solo dopo un mese dalla forte scossa di Ottobre del 2016 le nostre attività didattiche seppur ridotte sono ripartite grazie alla disponibilità dell’I.P.S.I.A “G.Ercoli” di Camerino che ci ha concesso alcuni spazi all’interno della loro scuola che ricordo è una struttura prefabbricata costruita subito dopo il terremto del1997 per ospitare le scuole. Certamente la mancanza di spazi idonei ci penalizza, non abbiamo ad esempio una aula grande dove poter regolarmente effettuare le prove con la nostra orchestra di fiati o svolgere musica d’insieme e laboratori vari, effettuare saggi o concerti. Nella nostra sede avevamo una bella e fornita aula di percussioni e anche questa non l’abbiamo più e certamente per un giovane allievo non avere ha disposizione tutti gli strumenti di cui ha bisogno lo penalizza. Come per i nostri allievi di pianoforte che per mancanza di spazi non possono studiare su un pianoforte a coda ma su alcuni nostri verticali che siamo riusciti fortunatamente a recuperare dalla nostra sede. Avendo spazi idonei la riorganizzazione delle lezioni nella nuova struttutura sarà quella di favorire accanto ad una didattica personalizzata per ogni nostro allievo tutte quelle attività formative importanti di musica d’insieme e laboratoriale spaziando nei diversi generi e stili musicali, nonche quella di organizzare e farsi promotori di master, lezion -concerto, conferenze, incontri e ripristinare il nostro Concorso musicale per giovani uscisiti Città di Camerino che per mancanza di spazi si è fermato nel 2016 dopo XXIII edizioni che hanno visto la presenza di tanti giovani provenienti da tutt’Italia.

 

  1. Quanto i suoi alunni hanno patito la tragedia del sisma?

Tanto. Prima del terremoto avevamo oltre 170 iscritti non solo della città ma provenientid a tutto il nostro territorio compreso anche un buon numero di studenti univesitari.Molti nostri allievi e docenti, hanno perso la loro casa, alcuni sono dovuti andare a vivere per oltre un anno lontano da Camerino e molti hanno dovuto sospendere lo studio della musica. C’è una bellissma lettera di Alyssa, una allieva e componente dell’orchestra di fiati che esprime il suo stato d’animo e di altri suoi amici costretti a stare lontano dalla loro città ma sopratutto dalla musica e finalmente quando Lei e gli altri hanno potuto riprendere lo strumento in mano e ritornare a suonare è stata una grande gioia. “Il sisma non ha fermato la musica” anche per questi ragazzi che è verò non hanno suonato ma comunque a distanza di tempo hanno potuto riprendere a studiare segno che la musica in qualche modo fa parte di loro.Inoltre se ripenso ai primi mesi quando le scosse continue e di forte entità si susseguivano, grazie alla musica i nostri ragazzi si incoraggiavano a vicenda, si ritrovavano insieme e la scuola è stata per tanto tempo anche un luogo di aggregazione. Pensare che solo alcuni minuti prima della forte scossa delle ore 21:18 eravamo  con i nostri ragazzi all’interno del Palazzo della Musica che dopo poco sarebbe crollato ancora mi vengono dei brividi solamente pensare cosa poteva accadere se fossiamo stati ancora li.

 

  1. Cosa pensa dell’impegno di Andrea Bocelli con la sua fondazione?

Subito dopo il terremoto mi sono attivato per cercare chi potesse in qualche modo aiutarci e devo dire che molti ci hanno sostenuto secondo le proprie possibilità. Poi  ho visto e conosciuto la grande umanità, l’impegno sociale che contradistingue Andrea Bocelli e la sua fondazione e penso che sia una esempio che dovrebbe essere seguito anche da altri. L’aiuto a questi nostri territori in difficoltà che ABF ha dato e continua a dare con il progetto della Scuola della Musica ne è una testimonianza e una speranza di rinascita e ripartenza che tutti noi auspichiamo e di incoraggiamento a non mollare e credere nei sogni come appunto lo slogan ““il sisma non ferma la musica” che in qualche modo ci ha aiutato ad andare a avanti.

 

  1. Quale pensa sia l’obiettivo della “Scuola della Musica”?

Sicuramente obiettivo principale è quello di favorire l’appropriazione del linguaggio musicale, offrendo, attraverso un’esperienza musicale resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa;

Potrà garantire ulteriori possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di rendere l’esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione degli studi presso il Conservatorio con il quale abbiamo una convenzione dal 2011, nonché alla diffusione della cultura musicale nel territorio, in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione e diffusione di saperi e competenze.