Dicembre 2016

Carissimi,

È questo il quinto anno che, in prossimità delle festività natalizie, ho l’onore ed il privilegio di poter contare su due famiglie: la prima è quella che mi trova figlio, padre, marito, fratello, zio, nella dolce occasione di riabbracciare i parenti e trascorrere insieme il gioioso momento di raccoglimento spirituale del Santo Natale. Il cui profondo significato religioso si riverisce nella preghiera, certamente, ma anche nell’allegria dell’impagabile corrente amorosa che scorre in seno alla parentela riunita.

La seconda famiglia è quella composta da tutti voi, volontari ed amici della fondazione che porta il mio nome: fraterni compagni di viaggio, nell’avventura filantropica che, insieme, stiamo forgiando giorno dopo giorno, per dare il nostro contributo e rendere il mondo un luogo migliore.

Ho avuto il piacere di salutare di persona già molti di voi, anche se solo per il tempo di una stretta di mano. Con altri, i più, non c’è stata ancora occasione. Ma nel farvi gli auguri di Natale, fuor di retorica mi rivolgo a ciascuno, parte essenziale del cuore pulsante di ABF, con familiare confidenza, con la sensazione netta che ci si conosca da sempre. Perché la volontà di stare dalla parte del Bene è la medesima, così come la comprensione che agire, nella solidarietà, sia l’unica vera risposta.

È quanto basta, per sapere io di voi e voi di me, nella comune certezza che – come quest’autunno ho ribadito alle Nazioni Unite – «l’idea di produrre felicità e speranza in chi non ne ha è uno degli scopi che danno senso e compiutezza alla vita; e la musica è fatalmente connessa con questo slancio, poiché ha la capacità di incidere sulla coscienza, contribuendo al nostro sviluppo spirituale».

Il 2016 è stato un anno straordinario. Ricordo come tale sia parso anche quello precedente! Ma che ogni calendario ci proponga una forte e chiara sensazione di unicità, di crescita, mattone dopo mattone, ritengo sia il miglior indizio che possiamo registrare, per comprendere che la strada intrapresa è quella giusta.

ABF ha due cuori, come sapete: uno batte per la ricerca scientifica, l’altro combatte la povertà, l’uno si adopra per lo sviluppo di un device per accrescere l’indipendenza delle persone non vedenti, l’altro per superare le barriere generate da povertà ed emarginazione. Entrambi esprimono quello che è il significato più profondo della nostra mission, la sua ragion d’essere, la sua forza, che può riassumersi nello slogan “prendersi cura delle persone”.

È stato un anno complesso, il 2016. La natura ci ha ricordato ancora una volta (con il terremoto nel centro Italia, con l’uragano Mattew che ha devastato l’isola di Haiti) quanto fragili siamo e quanto la mente dell’uomo non sia fatta per comprendere la logica di Dio. Ma è stato anche un anno entusiasmante, grazie al sostegno essenziale di tutti voi, con tanti progetti andati a buon fine e tanti altri, nuovi, che hanno preso forma… Dal debutto newyorkese del coro di bambini “Voices of Haiti” al progetto “Mobile Clinic”, dalla costruzione di nuove scuole nell’isola caraibica alla immediata, solidale operatività di ABF, in prima linea a fronte delle calamità naturali sopra citate.

Grazie alla Newsletter – anch’essa, una novità che l’anno trascorso ha varato – abbiamo potuto dar conto di tutto ciò, proponendo su ciascun progetto riflessioni ed approfondimenti. Ci impegniamo fin d’ora a rendere tale potenzialmente prezioso strumento ancora più ricco di contenuti. Proprio come, in famiglia, quando alla sera ci si ritrova a condividere il desco, e si parla di tutto, si condividono gioie e problemi, si riflette insieme per trovare soluzioni.

La vita non finisce di stupirci né di metterci alla prova, quotidianamente: sta a noi scegliere la strada giusta, sta a noi esercitarci a rispondere correttamente ed a far vincere il Bene, in ogni occasione. ABF è una straordinaria palestra e voi tutti siete dei formidabili atleti, siete la squadra vincente, silenziosamente ma concretamente attiva, per una capillare azione di empowerment sui nostri simili, coinquilini del mondo.

Ancora ed ancora, vi giunga il mio grazie affettuoso e fraterno, per aver accordato e per continuare ad accordare ad ABF la vostra fiducia, affiancandomi in questo slancio e comune impegno: esemplificazione di un concetto fondamentale che, grazie a tutti voi, spero risuoni ovunque, forte e soprattutto contagioso. E cioè che il mondo è di chi fa, il mondo è di chi si appassiona alla vita, di chi sceglie di stare dalla parte del bene, senza paura di mettersi in gioco. Perché – vale ricordarlo ancora – come diceva San Francesco, “donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova”.

Buon Natale!

Andrea