Carissimi,
Quella di essere finalmente a casa è una sensazione dolce e precisa, per me come – ne sono sicuro – per tutti voi. Sentirsi a casa non chiede però di vivere spazi familiari definiti, di ritrovare necessariamente oggetti, profumi, ricordi nei quali identificarsi, non impone di abitare la propria zona di comfort.
“Casa” è un luogo dell’anima dove vivere bene, dove poter esprimere serenamente le potenzialità ed i talenti, uno spazio dove scorra quell’energia fatta di amicizia, di fratellanza, di volontà di stare dalla parte del bene… Quella forza luminosa che non temo retrogusti retorici, chiamandola per nome: “amore”.
Ebbene, per il sesto anno prendo idealmente carta e penna, in prossimità del Santo Natale, per il sesto anno mi sento finalmente a casa rivolgendomi a voi, compagni di viaggio, volontari ed amici della fondazione che porta il mio nome.
La casa in cui entro, la famiglia che abbraccio, è diventata grande ormai quanto il mondo che ci circonda: la fondazione è cresciuta esponenzialmente; quel laboratorio vivo – che grazie a tutti voi stiamo continuando a sviluppare e ad allargare – è talmente esteso che in questo momento, in casa ABF, è giorno ma è anche notte, è inverno eppure è anche estate, ed il Santo Natale che state – che stiamo – vivendo, ha tradizioni e simboli e modalità diversissime per onorarlo.
Questa considerazione da un lato mi dà la vertigine, ma parimenti mi da forza e perfino euforia, perché è prova provata di quanto non esista sogno non realizzabile, se si è in tanti a sognarlo, se si uniscono le forze… Vale per la vita tout court: “insieme” è la parola magica. Ed insieme ci apprestiamo al nuovo anno, con rinnovato slancio ed impegno. Insieme, nel comune denominatore di fare del mondo un luogo migliore, in quella casa che, sulla porta, porta una targhetta col riferimento al mio nome, ma che, come non mi stanco di ripetere, idealmente prevede il nome di ciascuno di voi.
Quello trascorso è stato per la fondazione un anno cruciale. Può essere l’abbia scritto anche l’anno passato, e quello prima. Eppure, ogni volta, dirlo è un’urgenza ed un fatto. In Haiti, ma anche in Grecia, ma anche in Italia, i progetti che ben conoscete hanno espresso la loro forza positiva e hanno significato per tante e tante persone, empowerment, educazione, sanità, casa, futuro.
Probabilmente, mentre state leggendo, sarò in volo verso la Toscana, dagli Stati Uniti dove ho trascorso buona parte del mese di dicembre e dove, a Miami, ho avuto il piacere di avere, accanto, l’entusiasmo, l’allegria e la bravura del coro di voci bianche “Voices of Haiti” nel corso di alcuni eventi finalizzati alla promozione delle attività filantropiche di ABF ed alla raccolta fondi.
Anche a New York la fondazione è stata al centro di manifestazioni importanti. Ad esempio, lunedì 11 dicembre a Times Square, il nome di ABF svettava sui maxischermi, con le immagini relative alla nuova campagna di sensibilizzazione in favore dei nostri progetti.
Nel cuore della Grande Mela, al Nasdaq, quel giorno gemellato con la fondazione, ho avuto l’onore di inaugurare la giornata borsistica, dando simbolicamente il via alle contrattazioni nel quartier generale della borsa mondiale. Ed è stata anche occasione per suggerire sommessamente agli operatori, mentre trasferiscono denaro e prendono decisioni che influiscono sull’intera economia mondiale, di mantenere un posto nel cuore anche per coloro che hanno poco o nulla, ma meritano pienamente una vita di dignità e speranza.
Negli stessi momenti, com’è noto, un ordigno esplodeva a Manhattan, per fortuna senza causare vittime. Un tentativo di attacco terroristico che ha amaramente rimarcato una costante dei tempi problematici che stiamo vivendo.
Questa concomitanza conferma e se possibile rafforza ulteriormente, in me, il desiderio di unire le forze e perseguire, tutti, insieme, il bene, con coraggio. La realtà di ABF, in vita grazie a ciascuno di voi, è la migliore testimonianza che possiamo offrire, affinché dilaghi l’ottimismo e la certezza che in ogni donna, in ogni uomo covino qualità positive tali da poter davvero fare miracoli, quotidianamente, su questa terra.
“Non abbiate paura!” recita un celebre ammonimento di Papa Giovanni Paolo II, spirito illuminato che ho avuto il privilegio di incontrare… Ringraziandovi ancora per la fiducia che continuate ad accordare ad ABF, abbracciandovi tutti, nella nostra casa comune dove ogni giorno lavoriamo per realizzare al meglio la nostra mission ed a restituire bellezza al mondo, mi piace salutarvi evocando il monito di San Karol Wojtyla ed augurando a tutti voi un sereno Natale, seguito da un anno colmo di serenità, di entusiasmo e di soddisfazioni.
Andrea Bocelli