La natura ci ricorda quanto poco possiamo, contro gli elementi, quando la loro furia si scatena, seguendo una logica che non ci è dato comprendere e spazzando ciò che prova a resisterle. L’uragano Matthew si è abbattuto su Haiti con particolare violenza, lo scorso autunno, facendo oltre mille vittime, rasando al suolo tante abitazioni precarie dell’isola caraibica e danneggiando gravemente un gran numero di costruzioni.
Tra queste, la scuola St. Augustin di Laserengue, Abricot, vicino alla città di Jeremie (a nove ore di distanza dalla capitale), nel sud ovest di Haiti: una delle zone più colpite dai venti dell’uragano che soffiavano ad oltre 200 chilometri l’ora.
Improvvisamente, i quasi mille studenti che giornalmente frequentavano la struttura realizzata grazie alla Fondazione Andrea Bocelli in partnership con Fondation St Luc, partner locale di progetto, si sono trovati nell’impossibilità di proseguire gli studi.
Nei primi giorni dopo il disastro, la scuola – nonostante i danni subiti – è stata utilizzata per accogliere le famiglie rimaste senza dimora, ospitando contestualmente anche le attività del progetto “Clinica Mobile” che ha assistito migliaia di persone.
Le lezioni hanno ripreso rapidamente il loro corso, pur con non poche difficoltà, a causa del fatto che buona parte del materiale didattico era andato distrutto e soprattutto dell’inagibilità di alcune aule e del conseguente necessario accorpamento delle classi. In particolare è stata realizzata una struttura provvisoria, nel campo sportivo della scuola, dove ospitare parte degli studenti.
La natura, dicevamo, ci ricorda quanto poco possiamo, contro gli elementi. Ciò che possiamo e dobbiamo, però, è reagire con altrettanta forza, a quella forza distruttiva, senza cedere allo sconforto, viceversa agendo con rapidità e convinzione. È una sfida personale ed esistenziale, per ciascuno di noi: come nei Vangeli, dove c’è un verbo che è perno della nostra fede (“risorgere”), così nel quotidiano, il nostro sforzo e la nostra volontà è quello di emularne il concetto: far sorgere nuovamente, riedificare, ricostruire… E in questo caso, restituire il prima possibile la scuola ai giovani studenti di Laserengue ed al loro percorso educativo.
La ricostruzione nasce da una partnership tra ABF e Fondazione San Zeno, particolarmente attiva e sensibile alle tematiche inerenti la scuola, la formazione ed il lavoro. Ha infatti accolto con entusiasmo la nostra richiesta di sostegno ed avviato una collaborazione particolarmente felice e proficua.
Dal 13 febbraio sono in atto i complessi lavori edili che, in quattro mesi, saneranno le strutture e realizzeranno le opere murarie necessarie per soluzioni permanenti e definitive. Nel corso della seconda settimana di marzo, una delegazione ABF, unitamente alla Direttrice Generale della Fondazione San Zeno, Rita Ruffoli, si sono recati ad Haiti, proprio per supervisionare lo stato dell’arte dell’intervento.