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A Sarnano, fuori e dentro le pareti della nuova scuola.

mar 09
  • A Sarnano, fuori e dentro le pareti della nuova scuola.
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A Sarnano, fuori e dentro le pareti della nuova scuola.

  • 9 marzo 2018
  • Tags: Sarnano

Non è ancora montagna, anche se cime imbiancate la sorvegliano da vicino: Sarnano è un presepe che s’arrocca, in cerchi concentrici, con le sue bravi torri in cima e con, sui muri, sulle chiese e sui palazzi, quelle mille sfumature di un unico colore che ci parla del tempo (il Medioevo) e della terra con cui i mattoni venivano impastati.

9 marzo 2018. I monti Sibillini innevati testimoniano le perturbazioni recenti, anche se oggi un cielo terso illumina il verde delle colline e dei campi intorno al paese, oltre alle pareti della nuova scuola. Intitolata ad un grande poeta conterraneo, Giacomo Leopardi, è lei la protagonista di questa giornata di festa.

L’istituto dedicato al ciclo di studi secondario, gravemente danneggiato dal sisma del 2016 (la prima scossa, in agosto, l’ha messo alla prova, la seconda, in ottobre, l’ha definitivamente piegato), sta rinascendo grazie alla sinergia tra Andrea Bocelli Foundation e Only The Brave Foundation. La sfida – ricostruirlo in 150 giorni, per poi donarlo al paese, “chiavi in mano” – è a un passo dal traguardo.

La scuola, ancor più in una comunità montana, è un po’ come la piazza principale del paese: incubatrice di relazioni e di idee. Questa scuola avrà idealmente la propria piazza: una corte interna a cielo aperto, intorno alla quale la struttura prende forma… Uno spazio verde che interagisce con il legno delle aule e con i corridoi loggiati. Scuola, luogo di crescita, di amicizie, di futuro, simbolo tangibile della ripartenza d’una comunità che è stata ferita e che ha saputo reagire con forza.

Oggi è il giorno della supervisione, della scelta dei dettagli, delle telecamere accese (una diretta televisiva sul principale canale italiano) per questo progetto pilota che dimostra come la solidarietà possa fare miracoli, grazie al contributo che i cittadini hanno generosamente offerto, anche attraverso strumenti veloci e fondamentali quali l’SMS solidale.

Oggi, soprattutto, è il giorno dei bambini di Sarnano.

C’è la “mente”, e cioè l’architetto che ha ideato il progetto, chi l’ha realizzato, chi sta terminando la pavimentazione, chi il tetto. C’è Veronica Berti per ABF ed Arianna Alessi per OTB. C’è poi il “corpo”, già definito nonostante le impalcature, questo rettangolo ampio e sicuro, costruito in legno intorno alla citata corte centrale, un volume inondato di luce (grazie alle tante vetrate), un contenitore di futuro con spazi all’avanguardia per la musica, per la lettura, per lo sport. Ma a dare senso al progetto, c’è il “respiro”: gli oltre cento bambini che oggi hanno l’emozione di entrare per la prima volta nel corpo della nuova struttura scolastica. Sono loro l’ossigeno che restituisce vita e significato all’intera operazione.

I bambini, in questi mesi, per i loro studi sono stati ospitati in altri edifici. Dalle finestre delle loro provvisorie classi di studio hanno potuto vedere rinascere, passo dopo passo, la loro scuola. Hanno visto lavorare tante persone sotto la pioggia, oppure a temperature abbondantemente sotto lo zero, hanno visto – ancora due settimane fa – spalare 40 centimetri di neve dal tetto in costruzione, perché i lavori potessero proseguire.

Anche Benedetta è tra gli studenti delle scuole medie di Sarnano. Parla con la proprietà di un adulto, ma non riscalda frasi preconfezionate… Semplicemente, esprime la propria gioia e la propria gratitudine: “Seguiamo il lavoro instancabile di chi ci sta ricostruendo la scuola, tirata su dalle macerie, rinata in poche settimane. So come sarà, una volta terminata, perché ho visto il progetto, sul sito. Non vediamo l’ora di viverla, di sapere quale sarà la nostra aula, quale, il nostro banco! Ringraziamo gli operai e tutti coloro che ci hanno fatto questo grande dono. Che è la scuola, certo, ma che è anche l’averci liberato dalla paura”.

Di paura parla anche Letizia, mentre negli occhi pare balenarle l’angoscia, evocando quel passato recente: “tutto è cambiato, in pochi momenti. Dopo la prima scossa, ci era difficile studiare con serenità… Avevamo paura che la terra tornasse a tremare. E così è stato, quando la seconda scossa ha compromesso definitivamente l’edificio. Adesso sappiamo che quella nuova sarà a prova di terremoto, oltre che bellissima”. Anche i maschietti, sulle prime più ritrosi, vogliono dire la loro… Antonio e Andrea, ad esempio: “È un sogno veder crescere un edificio così grande in così poco tempo, sembra un sogno che persone così importanti e con tante cose da fare, abbiano pensato a questo nostro piccolo paese”.

Serrata, l’agenda di questo venerdì di festa e di lavoro: festa di bambini, che alla scuola daranno vita e respiro. Festa di alunni coi nasi per aria, e dei loro insegnanti, dentro l’istituto che presto sarà la loro seconda casa. Festa per le telecamere che hanno immortalato il momento, portandolo di fronte alla nazione quale esempio virtuoso. Lavoro, per il team al completo (i vertici delle due fondazioni, l’architetto, il direttore dei lavori, il sindaco, l’assessore, le maestranze), che ha effettuato una visita in ogni spazio della scuola, dall’aula magna allo spazio dove sarà realizzato il laboratorio di scienze, dall’aula musica alla grande palestra. Occasione dunque per fare il punto a 360 gradi, per la conferma del rispetto delle tempistiche (la sfida più coraggiosa), per la definizione di soluzioni pratiche, quali la scelta dei colori delle coperture esterne. Occasione, inoltre, per il piacere d’un incontro tra persone che, accomunate dalla condivisione di un progetto ma anche da medesimi valori, hanno trasformato la reciproca stima in amicizia.

Veronica Berti ha seguito giornalmente i lavori, grazie alla tecnologia: “Il primo pensiero, quando Andrea ed io ci svegliavamo, era quello di controllare la webcam puntata sul cantiere, nella speranza che il tempo fosse clemente e permettesse di lavorare in condizioni non proibitive”.

Oggi, però, un sole già primaverile fa capire come il peggio sia passato. Oggi la scuola, completata nelle sue strutture portanti, fa comprendere come la sfida sia già vinta. E lo conferma l’orgoglio con cui i responsabili delle maestranze, marchigiani, ci raccontano la complessità del lavoro svolto e l’abnegazione di chi, fisicamente, ha tirato su il nuovo istituto comprensivo Giacomo Leopardi.

Arianna Alessi (Only The Brave), nel corso della diretta TV, ha sottolineato l’orgoglio di aver scelto Sarnano, “Una comunità che desidera fortemente – anche a costo di grandi sacrifici – non abbandonare il proprio territorio”. Per i figli di Sarnano, una scuola sicura ma anche bella, grazie a soluzioni e materiali scelti direttamente ed accuratamente dal fondatore, Renzo Rosso.

Una scuola colma di vita, di saperi, di sport e naturalmente di musica, in armonia con l’arte che ha reso una fiaba (ed una missione) la vita stessa del nostro fondatore, Andrea Bocelli.

E la vicepresidente ABF, Veronica, ha salutato i bambini con la migliore notizia possibile: “Tra pochi giorni contiamo di far suonare la prima campanella”.

Giorgio De Martino

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