D.
(Music is not only a school subject. It is also a powerful instrument for inclusion, and especially for empowerment. What does music represent for you? )
La musica non è solo una materia scolastica. È anche un potente strumento per l’inclusione, e in particolare per l’empowerment. Cosa rappresenta la musica per te?
R. Credo nella forza della musica, un linguaggio che ha la capacità di incidere sulla coscienza, contribuendo a renderci persone migliori. Penso che la musica sia potenzialmente fonte di arricchimento spirituale e che conoscerne il linguaggio sia un bagaglio molto utile per tutti, non solo per chi vuole farne una professione… È un’amica che ti accompagna per la vita. Non a caso ho insistito perché i miei figli affrontassero lo studio di uno strumento musicale fin dalla loro più giovane età.
Come ho già sottolineato nel corso di tante interviste, fin dalla prima infanzia la musica è stata il mio farmaco, il mio modo prediletto per dare leggerezza alla vita. Allora non conoscevo ancora un termine così bello e complesso come “empowerment” ma – anche molto tempo prima di approfondire, di affrontare gli studi umanistici e di leggere i testi dei filosofi – in cuor mio mi era chiaro come la musica fosse un linguaggio speciale… Qualcosa che può “mutare il carattere morale dell’anima” (come diceva Aristotele), che può educarci alla bellezza, aprirci il cuore e la mente. Un’intuizione che ho poi approfondito e vissuto “sulla pelle” in decenni di carriera, fino a maturare il progetto di realizzare la Fondazione che porta il mio nome, nel 2011, con la quale appunto cerchiamo di creare opportunità per i singoli e per le comunità, affinché possano esprimere al meglio il loro potenziale… E la musica ne è strumento prezioso. È per questo che l’abbiamo inserita ed anzi privilegiata, nei progetti educativi di ABF. In 8 anni, degli oltre 30 milioni di euro che abbiamo raccolto – grazie alle generose donazioni di organizzazioni e privati, la maggior parte è stata reinvestita proprio in progetti nell’area educativa, all’estero come in Italia.
D.
(Music and people. Everyone has his or her own music inside. And like in an orchestra… everybody brings his and her own contribution to compose a unique harmony. How does music bring people together?)
Musica e persone. Ognuno ha la sua musica dentro di sè. E come in un’orchestra … ognuno porta il proprio contributo per comporre un’armonia unica. In che modo la musica unisce le persone?
R. Praticare musica insieme significa partecipare ad una prodigiosa metafora di democrazia. Stiamo parlando del linguaggio universale per eccellenza, ben più potente di quello verbale. Un linguaggio che può essere fonte di riflessione, di ricchezza interiore, oltre che di consolazione per tutti. Un’arte basata sull’armonia, sul dialogo tra le parti, e che porta con sé, fisiologicamente, un forte messaggio di pace e di fratellanza.
La musica forgia, perché mette in pratica quei valori fondamentali per una pacifica convivenza, oltre a favorire la presa di coscienza della necessità dell’impegno del singolo nei confronti della comunità. Ciascuno diventa elemento costitutivo di uno strumento musicale di più vaste proporzioni; ciascuno contribuisce alla bellezza del risultato, fornendo il proprio attivo contributo intellettivo ed emotivo; ogni individuo impara a sentirsi parte di un organismo più grande che, nel dargli forza, ha bisogno di lui per esistere.
D.( But music is not only art and poetry. Music is logic, mathematics, discipline… Does this mean that music contributes to enhancing all spheres of education and learning? )
Ma la musica non è solo arte e poesia. La musica è logica, matematica, disciplina … Ciò significa che la musica contribuisce a migliorare tutte le sfere dell’istruzione e dell’apprendimento?
R. Infatti: lo studio della musica rappresenta un elemento duttile e importante a supporto della cosiddetta educazione formale. Oltre ad offrire una concreta possibilità di evidenziare, incrementare e sviluppare il talento specifico del singolo, lo studio e la pratica della musica rappresentano una preziosa occasione didattica “tout court”. La musica è de facto una pratica con ricadute interdisciplinari forti. Offre la possibilità di prendere coscienza della disciplina, della responsabilità, dell’impegno necessari per raggiungere qualunque risultato. Ritengo che l’insegnamento della musica possa essere cruciale, e rappresentare un agente di grande accelerazione, in merito al raggiungimento del punto 4.7 dell’Agenda 2030… Che come è noto auspica uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, garantito anche grazie all’educazione. Educazione volta alla promozione della pace e della valorizzazione delle diversità culturali.
Per questo sono particolarmente felice stasera di essere qui per sancire anche il protocollo di intesa che la mia Fondazione ha appena firmato proprio con UNESCO, che guida come ben sappiamo le azioni a supporto dell’obiettivo sostenibile per un’istruzione di qualità, e che ci vedrà sviluppare assieme progetti in cui la musica è veicolo e sostegno all’istruzione formale. Inoltre, trovo che questa nostra collaborazione possa essere particolarmente importante in aree del mondo in cui, vista la complessità geopolitica e sociale, l’arte rischia di essere percepita come un lusso, invece che una occasione e uno strumento per superare i propri limiti e far passare messaggi di coesistenza pacifica. È questo il caso di Haiti, dove ABF dal 2016 sviluppa un importante programma di educazione musicale – di cui sentiremo parlare più approfonditamente stasera, e del Mali, dove ABF e UNESCO saranno fianco a fianco.
D.
(You mentioned several times the ‘Culture of Beauty’. What does this bring to humanity?)
L’ho sentita più volte esprimersi con la dicitura “Cultura della bellezza”. Che contributo rappresenta secondo lei questo tipo di cultura per l’umanità?
R. L’arte e la bellezza possono restituire fiducia nel futuro e rappresentare una straordinaria opportunità di riscatto, per l’autoaffermazione di persone e comunità di appartenenza. L’arte e la bellezza, in ultima analisi, sono un diritto umano.
Studiare, frequentare, praticare la bellezza è importante, ancor più per le nuove generazioni, per i bambini di oggi che saranno i cittadini di domani. La vera bellezza – intesa come tutto ciò che ispira, e che non pertiene al male – è intimamente legata alla bontà.
L’educazione musicale (e l’educazione in genere, e dunque la presa di coscienza della bellezza della bontà, e della bontà intrinseca della vera bellezza) può realizzare una vera rivoluzione… Non certo quelle sanguinose, tutte fallite miseramente. Mi riferisco invece all’unica rivoluzione possibile ed auspicabile: quella interiore.
Senza dimenticare che un individuo che ha la possibilità di esprimersi al meglio della propria potenzialità diviene il miglior rappresentante, esempio virtuoso e vettore positivo di coinvolgimento e miglioramento per la sua intera comunità.
D. Indeed education – in all its forms – has this power to transform lives and societies. What is the role school can play in the life of young people?
R. La scuola è la prima esperienza di socialità e comunità… La scuola, in sinergia con la famiglia, è la fucina ideale per offrire quell’educazione che è la chiave per garantire le stesse opportunità a tutti ed è dunque alla base di ogni società democratica.
Quando espressa nel rispetto del prossimo e nella trasmissione di valori positivi, l’educazione resta la risposta più efficace, il seme di un cammino che può trasformare se stessi e, in prospettiva, la comunità di cui si fa parte.
Due folgoranti aforismi di Friedrich Hegel mi confortano in tale ragionamento, da un lato la sua definizione dell’istruzione quale “arte di rendere l’uomo etico”, dall’altra l’enunciazione dell’essere umano stesso, che secondo il filosofo tedesco è “la somma delle proprie azioni”. La fondazione che porta il mio nome cerca, da alcuni anni, commisuratamente ai propri mezzi, di fare la propria parte.