Carissimi,
Per il settimo anno consecutivo prendo virtualmente carta e penna per il (viceversa, del tutto reale) piacere di potermi rivolgere, uno ad uno, ai membri di questa grande famiglia che è la fondazione che prende il mio nome e che – come non mi stanco di ripetere – porta, nella concretezza dell’idea che la nutre, il nome di ciascuno di voi, sostenitori ed amici.
Vi scrivo, innanzitutto, nella gioia di potervi trasmettere i miei più sinceri auguri di un sereno, lieto Santo Natale. Una festa che mi è carissima, non solo in relazione alle mie convinzioni religiose ma anche in ragione del suo respiro universale, poiché esprime – indipendentemente dal credo professato – un momento di rigenerazione e di raccoglimento spirituale per tutti.
Una festività che per le persone di buona volontà (quali voi siete) non si limita al 25 dicembre ma si estende ad ogni giorno dell’anno, grazie a quello “spirito natalizio” che ci aiuta a sostenere il bene ed a perpetrarlo quotidianamente.
La fondazione, incardinata nel senso della sua mission (che vale sempre sottolineare, come un faro senza intermittenze, lungo il nostro cammino: “Empowering People and Communities”) prende forma dal pensiero che l’unione fa la forza, che da soli si può fare tanto ma uniti si può molto di più. Ebbene, voi siete quella forza sana che ci ha permesso di raggiungere obiettivi che ogni anno sormontano, per importanza, per impatto sulla vita delle persone, quanto realizzato negli anni precedenti.
Come l’attività svolta nel 2018 ha ulteriormente rimarcato, al centro dei progetti ABF vi sono le persone e le comunità, c’è la volontà di fare la differenza nella vita del prossimo. Per questo, quando scegliamo di operare in un luogo, per noi è fondamentale instaurare un dialogo, sul posto, per comprendere bisogni, necessità, aspirazioni… Ad Haiti così come in Italia, dove lo scorso anno abbiamo ricostruito una scuola presso Sarnano ed una ne stiamo costruendo a Muccia (entrambe località gravemente danneggiate dal sisma del 2016), abbiamo scelto di intervenire in comunità dove il senso di appartenenza, di solidarietà, di cooperazione costituisse una solida base, in grado di essere valorizzata attraverso i nostri progetti, mirati a opportunità di crescita e di sviluppo.
Sono risultati importanti. Sono risultati resi possibili grazie alla vostra fiducia, alla vostra responsabilità, alla vostra generosità.
Carissimi, oltre a quella del Santo Natale, mi è cara – assai più di quella, personale, del compleanno – la ricorrenza del Capodanno. Perché esprime realmente un capitolo nuovo, una pagina intonsa che sorge e coinvolge l’intera comunità. Nel tornare ad augurare a voi tutti, amici della grande famiglia ABF, serene festività ed un 2019 colmo di soddisfazioni ed emozionanti progetti, io pure m’accingo ad accogliere il nuovo calendario. Lo affronto come d’abitudine puntando avanti, seguendo il da farsi e non il già fatto, evitando, per quanto possibile, di attardarmi in bilanci, siano essi forieri di rammarico o di compiacimento.
E però, in chiusura di un anno che dire denso è un eufemismo, mi riservo la gioia di condividere con voi la notizia che il mio lungo viaggio del 2018, musicalmente scandito da molte decine di palcoscenici percorsi nel mondo, si è chiuso (sulla ribalta del Madison Square Garden di New York) in compagnia di un consesso di giovanissimi colleghi che ben conoscete ed ai quali tengo particolarmente.
Sono le “Voices of Haiti”, sono i nostri meravigliosi bambini del coro ABF, espressione di uno dei progetti educativi che la fondazione ha creato ad Haiti, con il partner locale Fondation St Luc. Da Port-au-Prince i nostri piccoli cantori hanno volato verso New York, unendosi al sottoscritto nel doppio appuntamento (il 12 ed il 13 dicembre) di fronte ai ventimila spettatori del “Madison”… Ed è stata un’occasione speciale per farci gli auguri di persona ed anche per festeggiare un evento musicale che il mondo ha apprezzato e che li coinvolge direttamente… Perché tramite la voce di questi piccoli straordinari cantori, anche il cuore di Haiti batte all’interno del mio più recente progetto discografico, uscito nel tardo autunno. Il coro infatti ha partecipato all’incisione di due brani tratti da “Sì”, “Dormi dormi” e “Gloria Gift of Love”.
I giorni newyorkesi sono stati scanditi inoltre da nuove esperienze didattiche a loro dedicate, visite ed iniziative culturali. Il coro è stato poi ospite del Gala di raccolta fondi della Columbus Foundation, al fine di portare un messaggio di speranza e per supportare i nostri progetti ad Haiti.
Come nella migliore tradizione del Santo Natale, il regalo più dolce è stato, ancora una volta, la gioia di ritrovarsi, di condividere il calore di una grande famiglia. Ed è ciò che auguro di cuore a tutti voi. Buon Natale!
Andrea Bocelli