Cari Amici,
in questi mesi la Andrea Bocelli Foundation ha seguito con attenzione ed una certa apprensione le tensioni sociali e politiche in Haiti.
Il precipitare della situazione ed il susseguirsi degli eventi degli ultimi giorni, segnali di un pericoloso disfacimento della nazione, ci spingono a condividere con voi queste poche righe.
Nei nostri occhi, una piccola delegazione è appena rientrata dal Paese, ancora immagini di violenza e distruzione. Difficile la circolazione nelle strade, con posti di blocco improvvisati e veri e propri assedi di quartieri. Molti sono costretti a casa, le attività commerciali e istituzioni sono chiuse da giorni. Anche la polizia non riesce a controllare la situazione in quanto non dispone dei mezzi necessari e il numero degli ufficiali di polizia presenti nel Paese non è sufficiente per gestire situazioni di emergenza di questa portata.
Il popolo haitiano è esasperato, scende in strada e con i pochi mezzi a disposizione chiede a gran voce al Presidente eletto Jovanel Moise di dimettersi.
Il nostro partner locale, Fondation St Luc, è operativo ed offre assistenza medica, accoglienza ed accesso ai beni primari come l’acqua, attraverso il progetto Water Truck, per il quale ABF continua ad offrire il proprio contributo.
Poco di quanto sopra arriva a livello internazionale su stampa e canali web, ma ci sembra doveroso raccontare cosa sta accadendo in quella terra, che negli anni abbiamo imparato a chiamare “casa”, e tenervi aggiornati.
Grazie per il vostro affetto, per i vostri messaggi, per continuare a sostenerci cercando di offrire a chi merita una vita di opportunità e bellezza.
Alcune informazioni di fondo relative ai motivi per cui le persone protestano:
7 febbraio: questa è una data politica. Quello in carica è stato il nostro primo Presidente eletto democraticamente, dal rovesciamento del governo della dittatura nel 1986. Ci sarebbero state comunque manifestazioni politiche, ma i problemi effettivi che il Paese sta affrontando hanno trasformato quelle manifestazioni in proteste violente e non sicure.
Aumento del tasso inflazionistico: le persone volevano che il Presidente in carica si assumesse la responsabilità per la corruzione attualmente presente in seno al governo nonché per le difficoltà che le persone stanno affrontando ogni giorno. Il Gourde (moneta haitiana) si sta svalutando velocemente. Da dicembre a febbraio, i tassi di cambio sono passati da 75 Gourde a 85 Gourde, per 1 dollaro USA. Questa situazione comporta un aumento del costo della vita e tale tendenza non sembra essere destinata a rallentare in un futuro prossimo. Con questa svalutazione del Gourde, tutti i salari stanno diminuendo, il tasso di inflazione sta aumentando così come il costo della vita. E per chi non lavora, la situazione è ancora peggiore.
Corruzione: dal 2008 Haiti aveva in essere un accordo petrolifero con il Venezuela, che è finito per diventare un caso di malgoverno ad opera di funzionari governativi corrotti. L’accordo prevedeva che Haiti avrebbe pagato al Venezuela il 25% del costo di un barile di petrolio, mentre il restante 75% sarebbe stato pagato attraverso l’esportazione di beni agricoli in Venezuela. L’obiettivo era quello di utilizzare quel 75% (che ora è stimato a 3 miliardi di dollari USA) per costruire infrastrutture agricole, scuole, ospedali, e così via. Ma nessuna di queste è stata realizzata. La gente vuole che tutte le persone responsabili della cattiva gestione di questi fondi vengano processati dal Dipartimento di Giustizia. Il Presidente non sta mostrando alcun supporto in questa vicenda.