Inaugurata la nuova scuola realizzata in 150 giorni grazie ai fondi e alla supervisione della Fondazione Bocelli. Al taglio del nastro, autorità ed artisti capitanati dal celebre cantante.
Momenti di intensa commozione, quando il fondatore ha intonato l’Inno d’Italia. Una festa che restituisce un futuro alla località marchigiana segnata dal terremoto. Bagno di folla e, per il tenore filantropo, la riconoscenza di un’intera comunità.
«Frutto virtuoso di intenti e metodi di sinergia imprenditoriale e istituzionale», così, il Presidente della Repubblica ha definito il progetto che la Fondazione Bocelli ha portato a compimento presso la località marchigiana di Muccia. Nel suo messaggio in occasione dell’inaugurazione – mercoledì 26 giugno – della scuola d’istruzione primaria e d’infanzia “E. De Amicis”, Sergio Mattarella ha voluto inviare al fondatore, ma anche «ai futuri piccoli scolari, alle autorità e a tutti i partecipanti all’evento un cordiale ed affettuoso saluto».
A Muccia, ieri pomeriggio, c’era l’Italia intera: c’erano le istituzioni (con gli auguri della massima carica dello Stato ma anche del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e con la presenza del Commissario alla ricostruzione Paolo Farabollini e del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, oltre all’Arcivescovo di Camerino Monsignor Francesco Massara, al Sindaco di Muccia Mario Baroni ed a molti suoi colleghi dell’area del cratere sismico); c’erano tanti artisti amici della Fondazione Bocelli, dalla ambassadress ABF Catrinel Marlon ad Ilaria della Bidia. C’era l’intero paese, intorno alla scuola d’infanzia e primaria nuova fiammante: i bambini (principali destinatari del progetto), i loro genitori, i loro nonni, ad applaudire, ad esprimere allegria, soddisfazione e soprattutto riconoscenza nei confronti di ABF e del suo fondatore.
«Ma io non merito la vostra gratitudine – ha rimarcato Andrea Bocelli, al principio del suo breve intervento: «nella vita a pensarci bene ho fatto tante cose senza fare, in pratica, nulla: fondamentalmente ho cantato, ma il canto è un dono del cielo… E poi sono accadute, a catena, tante cose belle, proprio come quella che stiamo vivendo oggi».
Dal palco innalzato nel piazzale della scuola, ad un passo dal centro storico cittadino ancora transennato, ha proseguito: «l’esempio è contagioso: da soli si può fare tanto ma insieme si può fare molto di più. E quando, come grazie ad ABF, si riesce a far scattare la scintilla della buona volontà, il fuoco benefico può allagarsi e scaldarci tutti. Ciò che oggi festeggiamo è la dimostrazione pratica che quando davvero si vogliono, le cose si possono fare. Il mio augurio sincero è che da oggi i bambini di Muccia possano archiviare ricordi dolorosi e guardare al futuro con speranza e con grande ottimismo».
Così come nella non lontana Sarnano, dove ABF lo scorso anno era stata protagonista di un progetto filantropico gemello, a Muccia sono stati rispettati i tempi dichiarati ad inizio lavori: centocinquanta giorni, per edificare l’edificio che accoglierà gli alunni dell’asilo e delle “elementari”. Ma la fucina didattica sarà attiva ben prima di settembre: già nelle prossime settimane ABF ha in calendario summer camp per i più giovani ed attività ludiche per i più grandi, quali cene a tema e concerti.
Laddove era il plesso formativo compromesso dal terremoto, da oggi c’è una scuola nuova e funzionale, sicura ed ecosostenibile, intorno alla quale l’intera comunità potrà finalmente ripartire. Alla realizzazione del progetto hanno lavorato 45 aziende (tutte marchigiane), un team di oltre 15 professionisti, 163 tra operai e tecnici, per 119 giornate e 9700 ore di lavoro.
«Guardando la bellezza di questa scuola si capisce che non è stata solo una ricostruzione: è un luogo completamente nuovo, realizzato con una qualità straordinaria e con una passione particolare – ha dichiarato il Presidente Luca Ceriscioli – perché dentro questa scuola c’è un pezzo di anima di chi l’ha donata, a dimostrazione di un amore straordinario per la nostra terra, con una sensibilità e una forza che è difficile ritrovare altrove».
Reduci dall’ennesima tournée (in Canada e negli Stati Uniti), il fondatore e sua moglie Veronica Berti (che nelle Marche è nata e cresciuta) hanno fortemente voluto essere presenti, per abbracciare i muccesi e celebrare tale piccolo grande esempio della forza che l’unione e la cultura del fare sottendono.
«Voglio prendere esempio da questa realtà», ha sottolineato nel proprio intervento il Commissario alla ricostruzione Paolo Farabollini: «dalla possibilità di realizzare delle opere in 150 giorni in tempi così come è sono state realizzate queste strutture, nella direzione della qualità e della sicurezza».
Di fronte al pubblico che gremiva a semicerchio il palco, montato appositamente per l’evento (al quale è stato concesso il patrocinio della Camera dei Deputati), la cantante e presentatrice Ilaria della Bidia ha aperto la cerimonia facendo gli onori di casa. Dopo i saluti delle autorità, applausi calorosissimi hanno accompagnato il taglio del nastro ed un momento musicale ricco di significati ulteriori: Bocelli ha infatti intonato l’Ave Maria di Schubert e l’Inno nazionale, accompagnato da un gruppo di giovanissimi strumentisti a fiato, allievi della Scuola di musica di Camerino.
Poi, la visita della scuola, insieme ai bambini di Muccia, i quali già ne conoscevano bene gli spazi perché coinvolti fin dalla fase progettuale, invitati in più occasioni a seguire da vicino l’evoluzione dei lavori.
La sinergia con la comunità e con l’amministrazione è stata fondamentale, per riuscire in una acrobazia – per tempi realizzativi e qualità del prodotto finale – che vuole proporsi quale modello virtuoso replicabile. «Questa volta a vibrare non è la terra ma i nostri cuori», così il sindaco Mario Baroni: «In un momento di grande incertezza e difficoltà, ABF si è dimostrata un riferimento sicuro, per l’amministrazione e per la popolazione. Muccia non dimenticherà il ruolo straordinario che la Fondazione Andrea Bocelli ha avuto, in questo cambio di rotta che oggi festeggiamo. Grazie per aver consegnato ai nostri giovani un sogno, quello di poter continuare a studiare nel luogo dove sono nati, in una straordinaria struttura altamente funzionale, che sarà spazio di aggregazione sociale e di tante attività didattiche».
L’edificio scolastico, progettato dall’ingegner Paolo Bianchi, coinvolge una superficie di circa 1000 metri quadrati e propone spazi comuni ampi, da utilizzare per lezioni informali, per leggere o semplicemente per socializzare. La nuova “De Amicis” utilizza la tecnologia “Platform Frame” a telai di legno, garantendo il più alto grado di resistenza disponibile alle scosse sismiche.
La nuova struttura, accanto alla zona rossa, è un’oasi da cui ripartire. È il luogo dove poter trovare le forze per farlo, incominciando dai bambini e dal loro spazio di socializzazione, di crescita, di studio, di svago, di sport. Finalmente una risposta solidale concreta e soprattutto non temporanea, che restituisce non solo un centro didattico, ma l’energia necessaria per rialzarsi, ad un territorio tutt’oggi fortemente provato dai danni del terremoto del 2016.
Spenti i riflettori (nel tardo pomeriggio) su questa giornata eccezionale, Muccia s’appresta ad una normalità alla quale ambire ogni giorno, ma con più energia e fiducia. Nelle parole della vicepresidente ABF, Veronica Berti, il senso della festa: «La sfida l’ha vinta la comunità intera. Invitiamo chi ci segue da lontano a venirla a trovare, a verificare quanto complessa possa essere la vita qui ma anche a verificare la bellezza della rinascita, fatta di emozioni ed aspirazioni. Invitiamo tutti a restare al nostro fianco, oggi che festeggiamo la fine di un percorso e come sempre, contemporaneamente, il principio di quello successivo».
La realizzazione di questa ulteriore scommessa filantropica della Fondazione Bocelli è stata resa possibile anche grazie al generoso supporto di partner quali Fondazione Mediolanum, Generali, Chopard, Fondazione Marche, Poligrafici Editoriali, PSC Group Order and Sons of Italy. Ed anche la Famiglia Angelini Welch, Subissati, Columbus Citizens Foundation, Chopard, Palazzo Tornabuoni-Firenze-Soci Fondatori, Future Tech Enterprise Inc., Schnell, Gnutti Cirillo Spa, Pizzardi Editore, Club Z3mendi, Eko Music Group, Tecno Iti Srl, Faeber, Electrolux Manzoni Group, Funplay, Famiglia Massimo Rebecchi, Fondazione Varaldo Di Pietro, Gruppo Giardini Pistoia, Famiglia N. Luciani, Vesmaco, Abb, Fruittilandia, Tlf, Associazione Piano Firends, Stefano Ricci, Matteo Bocelli, Barberini&Gunnell, SIAE. Un grazie speciale a Rai, Rai Sociale, Celebrity Fight Night Foundation, Media Friends, Comune di Firenze, Fondazione Arena di Verona, Commissario Straordinario per la ricostruzione, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Comune di Muccia, TV2000 ed a tutti coloro che ogni giorno sostengono la mission di ABF.
La superficie coinvolta sfiora i 1000 metri quadrati e propone spazi comuni ampi, da utilizzare per lezioni informali, per leggere o semplicemente per socializzare. ABF, attraverso un team di esperti, ha puntato sulla realizzazione di un luogo integrato con la comunità, con le tipicità locali, in grado di rispondere anche ai desiderata dei piccoli studenti… Dallo spazio per la coltivazione delle erbe aromatiche all’acquario, ad una mensa al centro di una ideale “agorà” dove si trova anche un pianoforte, simbolo dell’indirizzo spiccatamente musicale della scuola.
La nuova “De Amicis” utilizza la tecnologia “Platform Frame” a telai di legno, garantendo il più alto grado di resistenza disponibile alle scosse sismiche e certificando la scuola in classe d’uso IV, tra gli edifici “con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità”.
La costruzione con elementi prefabbricati in legno con forti spessori di isolamento, unita al riscaldamento a pavimento, all’impianto fotovoltaico, alle unità di rinnovo dell’aria a recupero di calore, ai sistemi in pompa di calore, garantisce i più alti standard di comfort e di risparmio energetico, consentendo la classificazione della struttura tra gli Edifici a Consumo quasi Zero (NZEB).
Essendo, il contesto, quello di un centro storico, la struttura è volutamente tradizionale, giusto con tocchi di modernità nella conformazione del tetto e del portico, ma anche dell’androne dell’agorà centrale. Agorà che è la zona comune tra le due parti dell’edificio (a sinistra l’asilo, a destra le elementari). Un soffitto di legno lamellare sbiancato a forma di ragnatela dona accoglienza e bellezza a questa porzione comune ampia e colma di stimoli: dal pianoforte a coda alla biblioteca, dai tavolini all’acquario, alla parete verde con le piantine aromatiche.
Via via si scopre la sezione dedicata ai più piccoli, quella del nido e fino ai tre anni, con le stanze dei giochi, i bagnetti, gli spazi del fasciatoio, le aule gioco, quelle delle attività speciali (dove è allestito un teatrino), quelle affacciate alla zona esterna con pavimentazione anti trauma e pista per triciclo, scivoli, strutture per rampicate su corda, casetta per gli attrezzi… Ma altre aule, sempre per l’età prescolare, propongono un’area giochi e relax, una piscina di palline e gli scivoli per immergervisi, un maxischermo per proiezioni che può anche restituire in tempo reale quanto accade nell’aula di musica.
Anche l’ala dedicata alla scuola primaria, fornita di cinque aule intercomunicanti, è ricca di strumenti didattici e ludici, dalla stanza della musica con pareti che la rendono modulabile agli spazi per attività motorie, a quella dedicata alle scienze. E all’esterno, un campo di basket, una grande scacchiera, un orto rialzato, una pista da corsa, un campo da calcetto, una palestra all’aperto con strumenti per il fitness.
L’edificio è efficiente anche dal punto di vista energetico, in quanto dotato di un impianto fotovoltaico di 20 KW e dunque quasi autosufficiente.
«Costruisco da trent’anni, amo il mio lavoro, ma erigere una scuola è un’emozione che nessuna altra destinazione d’uso può darti», ha sottolineato l’ingegner Paolo Bianchi, colui che ha firmato il progetto: «Abbiamo avuto periodicamente i bambini con noi, durante la costruzione, abbiamo rispettato i tempi. Siamo soprattutto felici di poter ridare a questa comunità un edificio bello e accogliente, con spazi esterni. Fondamentali, quest’ultimi, per ridare un centro, una “piazza”, tipica di questi paesi medievali… Piazza che era venuta a mancare dopo il terremoto, con il conseguente rischio di una disabitudine alla socializzazione».
Per la realizzazione del Polo scolastico di Muccia, la Fondazione Andrea Bocelli ha riunito numerosi professionisti ed esperti che hanno dato vita ad un team finalizzato ad individuare, a partire dalla fase progettuale, un percorso virtuoso per edificare una scuola a misura di bambino, sicura, solare, aperta alla comunità. Tra i profili che hanno fattivamente collaborato con ABF, i pedagogisti Sara Zingoni e Serafino Carli, già coinvolti nella ideazione della scuola d’infanzia “Centro Zerosei A. Bocelli” di Lajatico, che è come è noto il paese natale del nostro fondatore.
Zingoni e Carli descrivono, nel breve intervento che segue, quali riflessioni abbiano guidato le loro scelte, quali criteri abbiano adottato per progettare tale luogo educativo, fra tradizione ed innovazione.
La nuova scuola di Muccia:
luogo per restituire memoria e costruire futuro per un’intera comunità
a cura di Serafino Carli e Sara Zingoni
Il futuro si nutre della memoria del passato e della ricerca del presente.
Il progetto del nuovo Polo Scolastico De Amicis di Muccia concentra la sua massima attenzione sulla sicurezza e la stabilità, accogliendo le forme e i colori del contesto fisico geografico che lo circondano, ma anche i pensieri, le idee e i desideri dell’ambiente storico, culturale e sociale nel quale si inserisce.
L’impegno del gruppo di lavoro è quello di realizzare un “luogo educativo” capace di far emergere l’identità del contesto in cui sorge e, nello stesso tempo, essere centro promotore di relazione con l’ambiente e contaminazione con la stessa comunità circostante.
Il pensiero è quello di una scuola che interpreti, oltre al tradizionale ruolo di agenzia formativa, anche quello di connettore socioculturale e di luogo di aggregazione per la comunità di riferimento. Un “centro civico” in grado di fungere da motore del territorio e di valorizzare istanze sociali, formative e culturali.
Il progetto di un contesto educativo pensato come “cuore del paese” mostra i confini per evidenziare la propria identità e, contemporaneamente, costruisce ed offre condizioni favorevoli che garantiscono a ciascuno di varcarli sia per entrare sia per uscire e spingersi oltre.
La struttura che accoglie il polo scolastico, infatti, si presenta con una forma che ricorda due grandi ali che si incontrano in uno spazio centrale, Agorà e cuore dell’edificio; un’ampia porta a vetri separa lo spazio centrale dalla piazza esterna che si trova davanti alla scuola.
La piazza sul fronte non ha recinzioni, è aperta verso il paese e sembra insinuarsi nell’Agorà interna della scuola, per accogliere non solo i bambini e i ragazzi ma l’intera comunità.
Il cuore della scuola ha al centro il pianoforte per sottolineare il valore che la cultura musicale rappresenta per l’aggregazione e la comunicazione tra le persone. L’Agorà, si riversa sui due lati tramite spazi di connessione, pensati per mettere in relazione tra loro tutti gli ambienti dell’edificio (classi/sezioni, laboratori e servizi). Le due ali della struttura, infatti, si articolano in angoli e nicchie capaci di favorire la sosta, l’incontro ma anche lo
studio, la concentrazione e il relax individuale. Le aule sono collegate tra loro anche internamente, per permettere sia le attività di interclasse sia quelle di piccolo gruppo.
Le due estremità laterali sono direttamente collegate al giardino e al paese. Ciò rende possibile un utilizzo e una gestione autonoma sia della zona dei laboratori tematici (di musica, arte e scienze), sia degli spazi dedicati ai più piccoli. Attualmente, infatti, gli ambienti della scuola dell’infanzia accolgono due sezioni speculari, ma una di esse è progettata con tutte le caratteristiche funzionali e normative per essere, all’occorrenza, facilmente trasformata in nido d’infanzia.
L’Agorà, o piazza interna, offre numerose opportunità sia nella sua progettazione in angoli organizzati, sia nella sua organizzazione polifunzionale.
L’autorevolezza e, nello stesso tempo, il calore offerti della copertura con le travi in legno a vista si fondono con la luminosità e la visibilità dell’esterno, permessa dalle ampie vetrate presenti nel lato opposto.
La continuità con la piazza esterna si fonde in un ambiente che offre da subito accoglienza: sedute morbide basse e colorate che da un lato sostengono l’utilizzo curioso della documentazione disposta nella vicina scaffalatura a giorno e dall’altra introducono alla zona del pianoforte.
Le pareti dell’agorà accolgono la biblioteca, i libri sono ordinati in ampie librerie per un’idea della lettura come attività, piacevole, interattiva e diffusa.
La zona dei tavoli, suddivisi in tre angoli distinti e separati da mobili bassi, accoglie il tempo della lettura, della conversazione e del pranzo.
La presenza di un grande lavandino con l’acqua corrente permette un’igiene costante di coloro che vi abitano e, nello stesso tempo, evidenzia il valore e l’indispensabilità di questo elemento naturale essenziale alla vita.
La relazione diretta della zona dei tavoli con la cucina interna caratterizza questo spazio anche come possibile laboratorio di cucina o di utilizzo e combinazione dei prodotti alimentari quali inestimabili percorsi di esperienza e conoscenza.
L’angolo del teatro e del gioco luci/ombre offre esperienze molteplici di gioco e di drammatizzazione, valorizzando la continuità con lo spazio di connessione degli ambienti della scuola dell’infanzia.
Il soffitto dell’Agorà accoglie un grande schermo estendibile collegato ad un video proiettore e ad un pc: per condividere ricerche ed esperienze in corso ma anche per eventi cinematografici, culturali, sportivi che coinvolgono la comunità.
La cura dei particolari rispetto alla loro funzionalità si allea con la cura estetica: l’inserimento di un grande acquario è una proposta ma, soprattutto, un simbolo di come e di quanto l’ambiente educativo/scolastico debba essere in primo luogo accogliente, capace di ospitare, sostenere ed incoraggiare il desiderio di esplorare e di conoscere, per consentire un progressivo arricchimento delle esperienze quotidiane dei bambini.
Le informazioni e le esperienze sono rese visibili e documentate su specifici pannelli di legno che scaldano e rendono vive le pareti.
Anche il giardino rappresenta uno spazio di connessione tra il servizio e il territorio che lo circonda. Per questo anche la recinzione non occlude completamente la relazione con l’esterno, ma lascia spazi di osservazione e di comunicazione con coloro che si trovano a passare sul confine. Il giardino è una risorsa educativa preziosa, è un laboratorio ricco di materiali a disposizione dove gli elementi naturali e le attrezzature sono scelte con cura, in una relazione dinamica con l’interno, garantendo la complementarietà dei processi di esperienza e conoscenza.
L’offerta di un ambiente bello, anche dal punto di vista estetico, ai bambini, alle loro famiglie e alla comunità, connota il riconoscimento dell’infanzia come un valore. Se i bambini rappresentano il valore più alto per i genitori e per la società, la cura dei luoghi dove i bambini crescono e apprendono emerge come il primo atto educativo.
n occasione dell’inaugurazione della scuola primaria e dell’infanzia “E. De Amicis”, Muccia
- Messaggio del Presidente della Repubblica
Caro Maestro,
la ringrazio per il suo caloroso invito a presenziare all’inaugurazione della nuova scuola d’istruzione primaria e dell’infanzia “Edmondo De Amicis” che avrà luogo a Muccia il 26 giugno prossimo, frutto virtuoso di intenti e metodi di sinergia imprenditoriale e istituzionale che hanno già contraddistinto l’edificazione della scuola media “G. Leopardi” di Sarnano nel 2018.
Con molto rammarico, non potrò prendere parte alla cerimonia ma tengo molto a esprimere il mio apprezzamento per la realizzazione di questo nuovo progetto, esempio di rinascita in piena armonia con l’ambiente circostante.
Colgo l’occasione per inviare a lei, ai futuri piccoli scolari, alle autorità e a tutti i partecipanti all’evento un cordiale e affettuoso saluto,
Sergio Mattarella
- Messaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri
Caro Maestro,
La ringrazio di cuore per il gradito invito alla cerimonia inaugurale della scuola primaria e dell’infanzia “Edmondo De Amicis” a Muccia il prossimo 26 giugno 2019.
Con rammarico devo purtroppo comunicare che non portò partecipare all’evento a causa di inderogabili impegni istituzionali.
Non voglio però mancare di esprimere tutto il mio apprezzamento e la mia personale riconoscenza per il contributo che la Fondazione ha voluto offrire, attraverso l’edificazione di una scuola modello, per riportare speranza e fiducia nel futuro in uno dei luoghi più martoriati dal terribile terremoto del 2016.
Augurando l’ottima riuscita della manifestazione, invio il mio saluto più cordiale, confidando di avere presto una prossima occasione di incontro,
Giuseppe Conte
- Messaggio del Presidente del Senato della Repubblica
Gentile Maestro,
la ringrazio per l’invito all’inaugurazione della scuola “E. De Amicis”. Purtroppo, impegni istituzionali pregressi non mi permettono di partecipare a questo lieto e importantissimo momento per un territorio tristemente colpito dal sisma del 2016.
La costruzione di un nuovo luogo di formazione e istruzione rappresenta il simbolo della rinascita, un momento fondamentale per recuperare la quotidianità e preservare la storia, la tradizione e la cultura del territorio e dei suoi abitanti.
Questa splendida e meritoria iniziativa è quindi il simbolo della rinascita di una comunità, il rinnovamento di un sentimento di fiducia e speranza nel nostro futuro: i giovani.
Ritengo inoltre particolarmente apprezzabile la straordinaria capacità di completare il nuovo progetto in tempi strettissimi, così come la scelta di realizzare un edificio sicuro, ecosostenibile, dotato di tecnologie avanzate e perfettamente integrato nel meraviglioso paesaggio che caratterizza questa terra.
Mi permetta, infine, di congratularmi con la sua fondazione e con le Istituzioni coinvolte – pubbliche e private – per il grande impegno profuso e per il virtuoso esempio di collaborazione dimostrato. Fare sistema, mettendo insieme le energie, le sensibilità e le professionalità a disposizione, è certamente la migliore strada possibile per conseguire risultati eccezionali.
Con l’augurio che i bambini di Muccia possano apprendere, giocare e crescere nel modo più sereno e positivo possibile, colgo l’occasione per porgere a lei e a tutti gli abitanti un caloroso saluto.
Maria Elisabetta Alberti Casellati
DICHIARAZIONI DEI PARTNER DEL PROGETTO ABF
in occasione dell’inaugurazione della scuola primaria e dell’infanzia “E. De Amicis”, Muccia
Fondazione Mediolanum Onlus
Dopo il sostegno per la ricostruzione della scuola media di Sarnano, Fondazione Mediolanum Onlus rinnova l’impegno anche per i giovani studenti di Muccia con la donazione di un’aula per la didattica e dell’area dedicata alle attività sportive. «Con gioia abbiamo accolto l’appello della Fondazione Andrea Bocelli – dichiara Sara Doris, presidente di Fondazione Mediolanum Onlus – nel contribuire a sostenere un’iniziativa che riguarda l’infanzia in un territorio così duramente colpito dal sisma. Il mio grazie va a tutti coloro che con la loro donazione hanno partecipato alla raccolta fondi #Ricostruiamoilfuturo. Una scommessa che solo insieme si può vincere per restituire normalità a questi bambini che saranno gli adulti di domani».
Generali Italia
«Con questo progetto ci uniamo alla Fondazione Andrea Bocelli per la sensibilizzazione sul fenomeno delle catastrofi naturali. E’ il primo intervento del Fondo Protezione Solidale ed è il risultato di un lavoro di squadra che ha coinvolto la Compagnia, gli agenti e i suoi clienti a favore del progetto della Fondazione Andrea Bocelli per la ricostruzione della scuola di Muccia. Anche così vogliamo essere Partner di Vita delle persone, vicini alle comunità».
Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia
Chopard Italia
«Sono molto felice e onorata di poter partecipare a questo momento così importante. Chopard Italia ha sostenuto il progetto ideato e promosso dalla Fondazione Andrea Bocelli per questa “scuola del futuro” di Muccia. Per Chopard, che da molto tempo sostiene progetti destinati all’aiuto e al miglioramento delle condizioni di vita e d’istruzione dei bambini, sposare questo impegno di ABF è stata una scelta naturale. Rafforzata anche dalla filosofia che il brand persegue dal 2013 attraverso il suo progetto denominato The Journey to Sustainable Luxury, mirato alla creazione di un lusso sempre più sostenibile dal punto di vista etico e ambientale. Questa nuova scuola realizzata con precisi criteri di eco-sostenibilità e rispetto per l’ambiente è il simbolo di una rinascita e un punto di partenza per questi bambini che rappresentano i cittadini del domani».
Simona Zito – General Manager Chopard Italia